Il supporto delle strutture tecnico-amministrative
L’Ateneo, per consolidare i risultati raggiunti nella ricerca e aumentare il tasso di successo delle proposte presentate dai ricercatori dei Dipartimenti nella partecipazione a bandi regionali, nazionali o internazionali, dovrà offrire dei supporti efficaci. Già nel Programma Triennale 2021-23, approvato a luglio del 2021, si è scelto di investire per il potenziamento del sostegno offerto dalle strutture tecnico-amministrative, sia a livello centrale che di Dipartimento, individuando in modo coerente, tra gli indicatori dal D.M. n. 289/21, il rapporto tra risorse per la formazione del personale tecnico-amministrativo e il relativo numero di unità di ruolo.
Il supporto delle strutture tecnico-amministrative dovrà accompagnare i responsabili di progetto nelle fasi successive all’acquisizione dei fondi attraverso una assistenza dedicata, in modo da innescare un meccanismo virtuoso, grazie al quale i docenti possano concentrarsi sulle attività di ricerca e il personale tecnico-amministrativo segua le pratiche burocratiche e amministrative necessarie per la realizzazione del progetto.
Sarà quindi necessario aumentare il personale dedicato alla rendicontazione di progetti europei e regionali con fondi di provenienza europea, che abbiano come compito principale quello di dare supporto operativo ai vincitori di progetti.
Sarà fondamentale, inoltre, attivare un processo di monitoraggio dei progetti che prevedono il cofinanziamento in termini di costi figurativi del personale. È noto, infatti, che i docenti possono dedicare a queste attività un numero massimo di ore. La difficoltà di gestire contemporaneamente più progetti, nei quali occorre indicare le giornate dedicate alle attività (time sheet), impone di centralizzare questo processo allestendo un registro personale telematico in cui il ricercatore/docente possa avere un quadro sinottico delle attività svolte giornalmente/mensilmente/annualmente. Tale strumento consentirà una più agevole gestione della rendicontazione del tempo uomo dedicato.
Investire in formazione alla ricerca
Al fine di potenziare la ricerca si dovrà investire sempre di più sulla “formazione alla ricerca”, attraverso l’organizzazione di corsi rivolti non solo ai dottorandi, assegnisti, ricercatori e professori dell’Ateneo, ma anche al personale tecnico-amministrativo coinvolto nella redazione e gestione di progetti europei. È necessario impegnare risorse per realizzare giornate di approfondimento e informazione su diverse tematiche destinate a differenti categorie di addetti alla ricerca. Di seguito vengono riportati, a titolo meramente esemplificativo, alcuni possibili appuntamenti:
- Come fare una presentazione e come divulgare la propria ricerca. Target: dottorandi.
“Scientific Writing” (Scientific and Economic – Legal Areas). Target: dottorandi. - Info Day sui bandi PRIN, PON, POR, EUROPEI. Target: tutti i PO, PA, RU, RTD A e B, PTA delle segreterie dipartimentali.
- Gestione amministrativa dei progetti di ricerca finanziati. Target: PTA dei Settori Ricerca dei Dipartimenti e degli Uffici dell’Amministrazione Centrale
- How to write a successful proposal ERC. Target: Docenti, ricercatori e assegnisti che vogliono presentare una proposta ERC con l’Università Parthenope come host institution.
Linee di ricerca interdisciplinari
Partendo dalle linee di ricerca già sviluppate nei Dipartimenti, bisogna non solo consolidare quelle più promettenti, ma anche individuare e favorire lo sviluppo di altre nuove ricerche, possibilmente interdisciplinari. Sul piano organizzativo l’Ateneo, in raccordo con i Dipartimenti, può attivare/potenziare alcuni servizi di supporto, come ad esempio:
- rendere disponibile una mappatura delle attività di ricerca e delle competenze presenti in Ateneo;
- creare un database, accessibile a tutti i ricercatori, con i testi dei progetti presentati e di quelli finanziati;
- riorganizzare l’attuale servizio di diffusione di “Bandi e Newsletter”, in modo da renderlo differenziato per aree e settori.
Sul piano finanziario, per promuovere la creazione, come incubatori di idee, di gruppi in grado poi di partecipare a bandi competitivi, è opportuno pianificare un bando di finanziamento (con periodicità certa da definire) per supportare le attività di ricerca di gruppi interdisciplinari. Inoltre, al fine di favorire l’attività dei giovani ricercatori, è opportuno prevedere delle risorse ad hoc a sostegno dei nuovi assunti che, non disponendo di propri fondi, potranno utilizzarle per sostenere i costi della ricerca (pubblicazioni, partecipazione a congressi e meeting).
Sostegno all’open access
In linea con le indicazioni della Commissione Europea è necessario favorire le pubblicazioni in modalità open access che, come è noto, prevedono costi di stampa non sempre alla portata dei giovani ricercatori. È, quindi, fondamentale potenziare la linea finanziaria già prevista nel Programma Triennale 2021-23, per mettere a disposizione di tutto il personale ricercatore congrui fondi ad hoc per supportare i costi di pubblicazioni, modulando il contributo in funzione del prestigio della rivista. Parallelamente sarà opportuno attivare accordi con le maggiori case editrici per ottenere condizioni economiche vantaggiose.
Dottorato di Ricerca
Il Dottorato di Ricerca rappresenta il terzo livello della Formazione universitaria e il livello di avviamento alla Ricerca e alla Ricerca industriale. Negli ultimi anni il Dottorato è stato oggetto di vari interventi Ministeriali, che ne hanno stabilito modalità e criteri di accreditamento. L’ultimo in ordine cronologico è il D.M. n. 226 del 14/12/2021, che ha riscritto, modificandole, alcune norme sull’accreditamento e ha stabilito che anche per i Corsi di Dottorato, come per i Corsi di Studio, saranno previste verifiche periodiche della permanenza dei requisiti richiesti per l’accreditamento iniziale.
Anche un altro D.M., il n. 1154 del 14/10/2021, tratta di Dottorato, delineando i nuovi ambiti di valutazione e riportando gli indicatori per la valutazione della qualità della ricerca collegati al Dottorato: Sbocchi occupazionali dei dottori di ricerca; Iscritti al primo anno di Corsi di dottorato che hanno conseguito il titolo di accesso in altro Ateneo; Percentuale di Dottori di ricerca che hanno trascorso almeno 3 mesi all’estero.
Inoltre, come è ben noto, la VQR3 2015-2019 ha introdotto l’indicatore R3 (formazione alla ricerca), per valutare la qualità dei prodotti della ricerca esposti dai Ricercatori, in servizio presso un’Università o un Ente di Ricerca al 1° novembre 2019, che avevano acquisito il titolo di dottore di ricerca nel periodo 2012-2016. Oggetto di valutazione è stata la sede che ha rilasciato il titolo di Dottore di ricerca, e non l’Università o l’Ente presso il quale il Ricercatore prestava servizio. Su questo indicatore l’Ateneo ha ottenuto un punteggio R3=0.931, posizionandosi solo al 53° posto su 61 Atenei statali censiti. In attesa di conoscere i dati disaggregati e limitandoci a fare un’analisi preliminare di massima sulla base dei dati in nostro possesso, possiamo stimare che delle 250 persone che nel quinquennio 2012-2016 hanno conseguito il Dottorato presso l’Università Parthenope non più di 15-20 erano ricercatori al 1° novembre 2019. Ne consegue che il parametro R3, almeno per il nostro Ateneo, non è stato valutato su una platea statisticamente molto estesa e che, quindi, il risultato potrebbe essere poco indicativo della qualità dei Dottorati di Ricerca della Parthenope. La performance “negativa” non va comunque sottovalutata, anche considerando le potenzialità dell’Ateneo, che, per quanto riguarda l’indicatore combinato R1/R2, ha conseguito risultati eccellenti.
Il Dottorato di Ricerca sarà, in ogni caso, sempre più oggetto di valutazione ed è presumibile che agli esiti della valutazione potranno essere collegate risorse finanziarie.
Per mettere i Dottorati di Ricerca attivi in Ateneo in condizione di esprimere al meglio le loro potenzialità è prioritario intervenire su tre fronti: organizzazione, digitalizzazione e comunicazione.
È sicuramente funzionale l’istituzione di un Consiglio dei Dottorati, composto da Coordinatori dei Dottorati dell’Ateneo, Pro-Rettore alla Ricerca, il Presidente del PQA e il capo dell’Ufficio Dottorati di Ricerca per analizzare e monitorare le performance dei Dottorati, per organizzare iniziative di miglioramento della documentazione, condividere best practices e sfruttare sinergie virtuose tra gli stessi.
Il Consiglio dei Dottorati dovrebbe in prima istanza:
- Predisporre un format per il monitoraggio annuale delle attività, al fine di individuare criticità e misure correttive, in accordo agli indicatori previsti dai DM;
- Attivare un monitoraggio degli sbocchi occupazionali;
Inoltre, si dovranno mettere in atto, a cura congiunta dei servizi informatici e di comunicazione, azioni di supporto per:
- Predisporre una Piattaforma informatica per la gestione del Dottorato, allo scopo di dematerializzare e snellire i processi;
- Migliorare estetica, funzionalità e contenuto informativo della pagina di Ateneo dedicata al Dottorato;
- Pubblicizzare i nostri Dottorati a livello nazionale e internazionale, per aumentare il numero delle domande/iscritti di laureati in altri Atenei.